SISTEMA IMPRESA
25-11-2024
LA CONGIUNTURA ECONOMICA IN PILLOLE
Il PIL italiano, nel 3° trimestre 2024, ha avuto una battuta di arresto, risentendo del calo nell’industria, parzialmente compensato dalla crescita nei servizi. Il 4° trimestre è previsto in lieve ripartenza, contando sul traino del terziario spinto dal taglio dei tassi di interesse che potrebbe agevolare i consumi e gli investimenti. Ancora in difficoltà l’export a causa di uno scenario globale destabilizzato dai conflitti e da una acclarata debolezza dell’Eurozona.
TASSI - La FED a novembre ha deciso un ulteriore taglio dei tassi negli USA. La BCE ha già tagliato tre volte i suoi tassi attestandolo, oggi, al 3,25%. Entrambe le Banche centrali si riuniranno a dicembre per l’ultima seduta annuale: i mercati scommettono su un taglio di un altro quarto di punto ed una ulteriore progressiva diminuzione anche nel 2025.
INFLAZIONE – Ancora alta nell’Eurozona, al 2%. In ribasso i costi dell’energia (-4,6%), in rialzo gli alimentari (+ 2,9%) e i servizi (+ 3,9%), freddi i beni industriali (+ 0,5%). In Italia l’andamento è analogo, ma leggermente più moderato: il risultato è una inflazione che si attesta allo 0,9% (un punto in meno rispetto all’Eurozona).
ENERGIA – Fra ottobre e novembre in prezzo del gas in Europa ha registrato un forte balzo (+ 57%): ciò sta influendo non poco sul rialzo dei prezzi dell’energia elettrica pagati dalle imprese e dalle famiglie italiane. Più moderato, invece, il prezzo del petrolio rispetto all’inizio del 2024.
SERVIZI – Nel 3° trimestre i servizi sono l’unico settore che è cresciuto in Italia grazie soprattutto al turismo straniero (+ 6,7% della spesa su base annua). Moderato, invece, il recupero del fatturato complessivo del settore e scende la fiducia delle imprese specie nei servizi di trasporto.
INVESTIMENTI E CONSUMI – Sono peggiorati i giudizi sulle condizioni per investire, come anche si registra la diminuzione degli ordini di beni strumentali. I consumi restano fiacchi: le vendite di auto sono calate del 6,6%, i consumi di altri beni sono cresciuti solo dello 0,4%, con una propensione al risparmio che resta su livelli molto elevati.
IMPORT / EXPORT – L’import segna una debole ripresa (+ 0,9%) dopo i primi due trimestri in contrazione. Nel 3° trimestre l’export, invece, si riduce ancora (- 0,6%). Anche per l’immediato futuro i segnali non sono confortanti visti i numeri degli ordini dall’estero. Pesa la debolezza complessiva dell’Eurozona e della Germania in particolare.