martedì 16 luglio 2024

SISTEMA IMPRESA

28-10-2016

Roma. 92esima giornata mondiale del risparmio

Tazza: «Occorre alimentare la fiducia dei risparmiatori dando loro maggiori garanzie e prospettive di ritorno alla crescita»




Roma. Palazzo della Cancelleria. Si è svolta giovedì 27 ottobre 2016, la 92esima giornata mondiale del risparmio. L’evento è stato organizzato come sempre dall’Acri, l’Associazione delle fondazioni e delle casse di risparmio che quest’anno ha scelto di dare particolare rilievo a “La cultura del risparmio per la crescita”.

 

La Confederazione Sistema Impresa era presente, rappresentata dal suo presidente, Berlino Tazza e dal presidente del confidi aderente Fidicom-Asvifidi-Antali, Umberto Pirelli.

 

 

Al tavolo dei relatori: Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri; Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle Finanze; Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia; Antonio Patuelli, presidente dell’ Abi. «Il risparmio è la risorsa principale per il futuro del Paese. Esso dovrebbe fissarsi sempre più nell’economia, a sostegno dello sviluppo» ha introdotto Giuseppe Guzzetti. «Il risparmio da privilegiare non è quello che deriva da un contesto di recessione. La tutela del risparmio in tutte le sue forme è cruciale; coinvolge l’operare di autorità e banche, intermediari e associazioni, soggetti pubblici e privati, ognuno per le sue responsabilità.  Il risparmio contiene gli sforzi del passato, la tranquillità del presente, la premessa per progetti futuri. Ma il titolo della giornata di oggi»  continua Guzzetti «è anche un invito a riflettere sulla valenza positiva del risparmio in un’ottica macroeconomica. I 90-95 miliardi di euro (risparmio lordo annuo degli italiani) che le nostre famiglie sottraggono a possibili consumi immediati sono un plus importante, che il nostro Paese deve saper valorizzare: il risparmio è il primo anello di una catena che diventa virtuosa solo se si trova il modo di convertirlo in investimenti e quindi in possibile crescita economica: negli anni appena passati questa catena si è dimostrata fragile e purtroppo si è più volte interrotta. Non deve più essere così».

 

 

L’intervento del ministro Pier Carlo Padoan si è concentrato sulla necessità di una strategia coordinata pro crescita da parte dell’UE poichè «le prospettive del Paese, benché cresciute, sono ancora deboli».

 

 

«In Italia la ripresa economica non si è interrotta ma rimane stentata» ha fatto presente anche l’intervento di Ignazio Visco«Dalla ripartenza del Paese dipende anche quella delle banche. Infatti i risultati degli stress test sono in linea con quelli osservati in media per le principali banche degli altri Paesi. Oltre ad aiutare le banche» aggiunge: «il miglioramento delle prospettive economiche darebbe modo al risparmio di finanziare gli investimenti produttivi. E del resto la ripresa italiana è collegata a quella europea e internazionale, dove lo scenario è di crescita stabile, ma modesta. La Bce sta facendo la sua parte, ma la politica monetaria non può essere l'unica leva. L'area risente della mancanza di un bilancio pubblico comune da usare in chiave anticiclica, tanto più grave in un contesto in cui molti Paesi hanno pochi margini di manovra a livello nazionale e altri esitano ad adottare politiche espansive. Ma soprattutto servono politiche strutturali».

 


Infine anche Antonio Patuelli«L'Unione bancaria deve essere completata: altrimenti, se resta così com'è oggi, va indietro. Sentiamo la necessità di fare un salto di qualità delle strategie europee e una verifica dell'esperienza della Vigilanza Unica. Senza un'evoluzione dell'integrazione europea, la sola Vigilanza unica rischia di essere una fuga in avanti. Occorre rimuovere il continuo terremoto internazionale di requisiti patrimoniali delle banche: l'incertezza del diritto ostacola i piani di sviluppo e l'operatività delle imprese bancarie e di ogni genere». 

 

 

Il presidente di Sistema ImpresaBerlino Tazza ha presenziato alla giornata e ne ha tratto alcune riflessioni: «Dall’indagine annuale Acri-Ipsos “Gli italiani e il risparmio” è emerso come il tenore di vita degli italiani sia in lieve miglioramento anche se peggiorano le attese per il futuro sia riguardo all’Italia che al e anche rispetto le prospettiva personali. I miglioramenti sono più lenti a manifestarsi per l’evidente condizionamento che le dinamiche occupazionali esercitano sugli umori delle famiglie e sulle aspettative. E nonostante per il quarto anno consecutivo cresca la quota di italiani che sono riusciti a risparmiare – dal 37 al 40% - aumentano anche le famiglie con saldo negativo e le quelle per cui il risparmio non è un’opzione effettivamente percorribile.  Se da un lato va sottolineata la valenza positiva della salvaguardia del risparmio – e della necessità di farne una cultura - dall’altro bisognerebbe intervenire affinché  il passo “cautelativo” si trasformi in progetti di consumo o in investimenti con effetti duraturi sulla vita della propria famiglia. L’atteggiamento da precauzionale deve dunque diventare progettuale, cambiamento che può avvenire solo a fronte di un ritrovato clima di fiducia. E il sostegno alla fiducia si realizza solo proponendo alle imprese, alle famiglie  - ma anche alle fondazioni di origine bancaria che tanto fanno per trasferire risorse agli enti territoriali che operano a favore della collettività – maggiori garanzie di risparmio, nonché prospettive chiare e credibili di ritorno alla crescita».

 

 

In conclusione le considerazioni di Umberto Pirelli, presidente del confidi Fidicom Garanzia al Credito 1979: «Se partiamo dal presupposto che occorre ritrovare fiducia da parte di investitori e di imprese e famiglie, necessaria a far ripartire i consumi ed uscire dallo stallo in cui si trova ormai da tempo il Paese, so rende ancor più necessario richiedere azioni più efficaci sull’economia reale, che altro non è che la quotidianità delle nostre micro e piccole imprese. Particolarmente interessante quest’anno il tema della giornata: “La cultura del risparmio per la crescita”. Concordo sulla necessità che l’educazione finanziaria diventi parte integrante dell’educazione civica. Lo sforzo deve venire anche da parte di soggetti pubblici, associazioni, banche ma anche dei confidi affinché si dia il rilievo dovuto a questa branca dell’istruzione: un vero e proprio processo di alfabetizzazione che non deve riguardare solo i giovani ma anche gli adulti sui quali occorre studiare apposite forme di coinvolgimento».

 


 

LA GIORNATA DEL RISPARMIO

La giornata è legata al nome di un importante economista italiano, Maffeo Pantaleoni, che ne ispirò la proclamazione in un discorso tenuto a Milano nel 1924, durante il  primo  Congresso Internazionale del Risparmio.

Il risparmio venne proposto come base dell’educazione non solo economica della società, da intendere quindi come disciplina fondamentale di tutta la comunità, per un uso migliore, individuale e sociale, della ricchezza.

Da allora, il 31 ottobre, giorno di chiusura del Congresso, sarebbe stato dichiarato in tutti i Paesi il giorno del risparmio.

 

 

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  • formazienda
  • fidicom asvifidi
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