SISTEMA IMPRESA
02-02-2015
Mattarella neo Presidente della Repubblica
Tazza: «Alto profilo istituzionale e politico»
Sergio Mattarella sabato 31 gennaio, con la quarta votazione a Camere congiunte, con 665 voti è stato eletto nuovo presidente della Repubblica italiana.
Domani alle ore 10.00 è prevista la cerimonia del giuramento nell’aula di Montecitorio.
Sergio Mattarella è nato a Palermo il 23 luglio del 1941. Dal 1983 al 2008 è stato deputato, prima per la Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare Italiano e la Margherita. Più volte ministro (Ministro della Pubblica Istruzione – Governo Andreotti IV dai cui si dimise per protestare contro la Legge Mammì; vicepresidente del Consiglio durante il governo D’Alema I; Ministro della Difesa nei governi D’Alema II e Amato II ). Nel corso della XII legislatura fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria sia pure mitigata dall'attribuzione, con il sistema proporzionale, del 25% dei seggi. La legge Mattarella fu impiegata per le elezioni politiche del ’94,’96, ’01. Nel 2001 fu rieletto alla Camera dei Deputati nelle liste de La Margherita e fu nominato, su iniziativa del presidente della Camera, componente del Comitato per la legislazione (vicepresidente fino al 2002 e presidente fino al 2003). Alle elezioni del 2006 fu candidato nella lista dell’Ulivo e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del Partito Democratico. Dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare.
Tazza: «A nome del sistema associativo e delle imprese che rappresentiamo auguro i migliori auguri di un buon lavoro al neo presidente della repubblica. Sergio Mattarella possiede un altissimo profilo politico e istituzionale che gli consentirà di ricoprire l’incarico con autorevolezza e puntualità, nel rispetto dei principi costituzionali e al contempo con l’energia necessaria a stimolare il percorso delle riforme cui auspichiamo per la crescita del Paese. L’equilibrio e la sobrietà delle sue prime parole dopo l’elezione, sono segno di sensibilità e pacatezza, doti di non poca rilevanza in questo particolare momento storico».