martedì 16 luglio 2024

SISTEMA IMPRESA

23-01-2015

Il Piano della BCE per rilanciare l’economia

Quantitative Easing punta all’acquisto di titoli per 1140 miliardi




Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (BCE), lancia il Quantitative Easing (in siglia QE che letteralmente significa “alleggerimento quantitativo”), il piano che prevede l’acquisto di titoli pubblici e privati per 60 miliardi al mese finalizzati a immettere nuovo denaro nell’economia europea, incentivare i prestiti bancari verso le imprese e far crescere l’inflazione.

Il piano è stato varato «a larga maggioranza» e comincerà a marzo 2015 fino a settembre 2016.

 

Quantitative Easing

Il programma prevede l'acquisto di titoli per 60 miliardi al mese a partire da marzo. Verranno comprati soprattutto bond di Stato, ma non solo. Saranno acquistate anche obbligazioni delle istituzioni sovranazionali europee. Il piano include la prosecuzione delle operazioni di acquisto di titoli cartolarizzati (Abs) e garantiti (covered bond).

Il programma durerà fino al settembre 2016 o, almeno finché l'inflazione non si sarà risollevata verso l'obiettivo del 2%. 

L'importo totale del piano, fermandosi a settembre del prossimo anno, dovrebbe aggirarsi sui 1.140 miliardi . Il punto non è tanto chi acquisterà i titoli, se la Bce o le banche centrali, quanto chi si farà carico dei relativi rischi. Concentriamoci quindi sui bond pubblici (europei o nazionali): solo il 20% sarà comprato in un regime di condivisione del rischio, a carico dell'eurosistema, mentre il restante 80% peserà sulle spalle delle banche centrali nazionali. E visto che, di questo 20%, un 12% sarà composto da titoli emessi da istituzioni europee, la quota di titoli di Stato nazionali soggetti a mutualizzazione si ferma all'8%.

La Bce ha anche abbassato il tasso di interesse sulle Tltro (Operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine). Non si applicherà più lo spread di 0,10 punti percentuali sul tasso di riferimento. Le banche potranno richiedere denaro allo 0,05% e non più allo 0,15%. La Bce vuole così rendere queste aste più interessanti, dopo la domanda sotto le aspettative nel corso del 2014.

La Borsa ha reagito subito bene, mentre lo spread è in calo.

 

Il commento del presidente Berlino Tazza: 

«L’operazione della Bce può innescare effetti molto positivi per il rilancio dei paesi membri e di tutta l’economia continentale. Un’operazione di politica monetaria non semplice da comprendere per i non addetti. Più semplice spiegare gli auspicabili, anche se non garantiti effetti. Sintetizzando le possibili conseguenze: mutui a buon mercato e banche più disponibili a prestare denaro a famiglie e imprese; listini azionari europei di nuovo al centro dell'attenzione dei grandi investitori internazionali con conseguente rialzo delle quotazioni; tassi di interesse e rendimenti obbligazionari bassi. Se poi il piano della Bce dovesse funzionare il motore dell'economia si rimetterebbe in moto, gli interessi dei bond e le rate dei mutui risalirebbero, insieme al costo della vita. Stabilirne i tempi non è al momento ipotizzabile»




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