martedì 16 luglio 2024

SISTEMA IMPRESA

14-05-2014

Boom di stranieri nel commercio di area pubblica

Un imprenditore su due è nato all'estero




E' boom di stranieri nei mercati: quasi un imprenditore su due del settore (il 46,8%) è nato all'estero, un dato in crescita del 4,6% rispetto al 2011. Lo rende noto "Piazza affari", lo studio condotto da Indis Unioncamere, Istituto Nazionale Distribuzione e Servizi.

 Un fenomeno che non riguarda nessun altro comparto dell'economia nazionale (dove si registra complessivamente appena l'8,2% di imprenditori stranieri) e sta profondamente cambiando la natura del commercio su area pubblica.

Nel biennio 2012-2013, il peggiore della recessione, il commercio su area pubblica è stata l'unica tipologia del commercio a registrare un saldo tra aperture e chiusure di imprese positivo per 6.803 imprese. Le iscrizioni riferite a stranieri, negli ultimi due anni, sono state 18.775, quasi il 70% del totale delle nuove attività avviate nel settore. La componente estera è concentrata su poche provenienze geografiche, per lo più collocabili in Africa e in Asia, e nel suo complesso lascia ben poco spazio all'iniziativa imprenditoriale delle donne (gli imprenditori di sesso maschile nel 2013 hanno superato quota 80%). Da notare anche l'età media piuttosto giovane degli imprenditori del commercio ambulante: si attesta infatti intorno ai 46,6 anni, oltre due anni meno del complesso degli imprenditori del commercio al dettaglio e più di quattro rispetto al totale economia. Ancora più bassa (42,3) l'età media dei titolari stranieri.

Gli imprenditori stranieri sono attivi soprattutto al sud dove la percentuale di imprese gestite da una persona nata all'estero passa dal 46,8% nazionale al 49,3%. Con oltre 30 miliardi di fatturato, 182.763 imprese e 250mila addetti divisi tra quasi 6mila mercati in tutta Italia, il commercio al dettaglio su area pubblica è uno dei comparti più vitali del commercio nazionale. Il saldo tra il numero di nuove imprese del commercio su aree pubbliche iscritte al Registro delle Imprese e quello delle cancellate è strutturalmente positivo da anni. La provincia leader per diffusione di mercati è quella di Torino con 221 mercati, seguita da Bergamo e Brescia, rispettivamente con 201 e 165. A livello nazionale l'offerta può essere quantificata in una quota di banchi alimentari pari al 19,0%, a cui si affianca una netta preponderanza (77,4%) di offerta non alimentare.

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