martedì 16 luglio 2024

SISTEMA IMPRESA

09-04-2014

Via libera al Def

Sgravi Irpef per 6,7 miliardi e tagli agli stipendi dei manager




È stato approvato ieri sera, dal Consiglio dei ministri, il Def (documento di economia e finanza). Fra gli elementi principali, la riduzione del cuneo fiscale per gli ultimi mesi del 2014 e 10 miliardi l’anno a partire dal 2015, con sgravi Irpef per 6,7 miliardi, che verrà finanziato con i tagli alla spesa pubblica (4,5 milardi), l’aumento del gettito Iva grazie ai rimborsi dei debiti Pa e il raddoppio dell’aliquota sulle plusvalenze delle banche per la rivalutazione delle quote Bankitalia. Confermato, inoltre, il taglio agli stipendi dei manager.

L’alleggerimento del 10% dell’Irap sulle imprese sarà avviato a luglio con le risorse derivanti dall’aumento dal 20 al 26% della tassazione delle rendite finanziarie. Una pareggio del bilancio ben pianificato, all’interno del percorso di rientro del debito.

 

Nel def si precisa che già dal 2015 il bilancio strutturale raggiungere un sostanziale equilibrio (-0,1%). Il pieno conseguimento dell’obiettivo di pareggio nel 2016 rispetta i regolamenti europei ed è in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale di recepimento delle disposizioni dettate a livello europeo.

L’effetto macroeconomico del Jobs Act è associato, nel Def approvato dal Governo, alle misure di taglio del cuneo per 6 miliardi per il 2014 e 10 per il 2015. Previsto, in questa ottica, un taglio del Pil dello 0,3% per il 2014, dello 0,6% nel 2015, mentre il tasso di occupazione dovrebbe cominciare a salire (0,1%) solo dall’anno prossimo per poi proseguire (o,2%-0,4%) con aumenti negli anni successivi. L’effetto della riforma del lavoro associata al taglio Irpef si leggerebbe anche in un miglioramento del tasso di disoccupazione di equilibrio (Nairu) ipotizzato in discesa all’8,8% nel 2018 rispetto al 9,4% stimato dall’Ue.

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