martedì 16 luglio 2024

SISTEMA IMPRESA

22-02-2014

Incentivi statali per chi assume lavoratori socialmente svantaggiati

Allarme disoccupazione, ecco l’aiuto economico per le imprese




 

Alla luce degli allarmanti dati sulla disoccupazione, che nel 2013 ha raggiunto il 12,3% , è importante conoscere i requisiti necessari per ottenere gli incentivi e le agevolazioni contributive messe a disposizione dallo stato.

 

2013, annus horribilis per la disoccupazione

 

In Italia quattro giovani (15-24) su dieci attivi non ha lavoro e, nel complesso, gli italiani disoccupati sono oltre 3 milioni. I dati Istat fotografano una situazione allarmante del pianeta lavoro.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ad agosto balza al 40,1%, in rialzo di 0,4 punti percentuali su luglio e di 5,5 punti su base annua. Un vero e proprio record perché viene così superata per la prima volta la soglia del 40% e raggiunto il livello più alto dall’inizio sia delle serie mensili (2004) sia trimestrali (1977). Tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di lavoro sono 667 mila.

Il record disoccupazione giovanile in Italia viene confermato anche da Eurostat. Peggio solo la Spagna con il 56% e la Grecia con il 61,5%. La più bassa in Germania (7,7%) e Austria (8,6%).

 

 

Incentivi alle aziende che assumono lavoratori socialmente svantaggiati

 

 

Un aiuto per le aziende potrebbe arrivare dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la circolare n. 34/2013,  fornisce istruzioni per l’attuazione degli incentivi all’assunzione, previsti dalla Legge Fornero, in favore di coloro che assumano, a decorrere dal 1° gennaio 2013, determinate categorie di lavoratori socialmente svantaggiati, anche in somministrazione di lavoro.

 

Nello specifico, come segnalato anche da Sistema Lavoro, i contributi intendono incrementare l’occupazione delle seguenti categorie di lavoratori:

  • uomini o donne di età non inferiore a cinquant’anni “disoccupati da oltre dodici mesi”. Per quanto concerne la disoccupazione, il lavoratore dovrà essere registrato presso il centro per l’impiego competente per domicilio.

 

  •  donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi

 

  • donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'Unione Europea “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”. Ci si riferisce, in questo senso, a coloro che negli ultimi sei mesi non hanno prestato attività di lavoro subordinato legata ad un contratto di durata di almeno sei mesi e hanno svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo personale escluso da imposizione. In questo caso non si è richiesta la registrazione della donna presso il centro per l’impiego.

 

  • donne di qualsiasi età, “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”, con specifiche professioni o di un settore economico caratterizzati da un tasso di disparità occupazionale che supera – in sfavore della donna – di almeno il 25% la disparità media occupazionale di genere;

 

I benefici consistono, sostanzialmente, nella riduzione del 50% dei contributi previdenziali che i datori di lavoro devono versare all’Inps, relativamente alle assunzioni, a partire dal 2013. La durata delle agevolazioni varia a seconda del contratto di lavoro.

Nel caso di assunzione con rapporto a tempo determinato, anche in somministrazione, il beneficio spetta per 12 mesi; nel caso di assunzione a termine e conversione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la riduzione prevista viene prorogata sino al diciottesimo mese dalla data dell’iniziale assunzione. Nel caso di assunzione a tempo indeterminato, il beneficio contributivo spetta per 18 mesi.

 

In conformità con la Direzione Generale per le Politiche Previdenziali ed Assicurative e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero ritiene che i benefici menzionati siano riferibili non soltanto ai contributi sociali dovuti all’Inps, ma anche ai premi assicurativi dovuti all’Inail.

 

 

Condizioni per ricorrere agli incentivi

 

 

Inoltre, è bene considerare che è possibile ricorrere agli incentivi a condizione che la nuova assunzione realizzi un incremento netto del numero dei dipendenti dell’impresa interessata rispetto alla media dei dodici mesi precedenti. Il requisito non è necessario qualora il posto o i posti occupati si siano resi vacanti in seguito a dimissioni volontarie, invalidità, pensionamento per raggiunti limiti d’età, riduzione volontaria dell’orario di lavoro o licenziamento per giusta causa e non in seguito a licenziamenti per riduzione del personale.

Si evidenzia, infine, che il riferimento alla disciplina in materia di “aiuti di Stato” vale a limitare l’ambito di applicazione dell’incentivo ai soli datori di lavoro che esercitano attività economica, nell’ambito di un determinato mercato, indipendentemente dallo scopo di lucro e/o dall’organizzazione aziendale. In questo modo, sono esclusi dal campo di applicazione dell’incentivo i datori di lavoro domestico. 

  • ebiten nazionale
  • formazienda
  • fidicom asvifidi
  • fondo di assistenza sanitaria