SISTEMA IMPRESA
16-09-2013
Le misure a rischio crisi di governo
Tazza: «Cruciale la stabilità politica»
«L’attuale situazione politica potrebbe portare ad una nuova crisi di governo, e ciò metterebbe ulteriormente a rischio la già debole situazione economica» ha dichiarato Berlino Tazza, presidente della confederazione Sistema Commercio e Impresa. «Se l’esecutivo dovesse cadere, i decreti non verranno convertiti e quindi saranno ancora una volta i cittadini e le imprese a pagare le conseguenze».
La scadenza più ravvicinata è infatti quella dell'aumento dell'Iva, che scatterebbe, in assenza di interventi, dal primo ottobre. Subito dopo, c'è la seconda rata dell' Imu. Riportiamo una breve sintesi dei provvedimenti “in bilico” fino a fine anno:
- STOP AUMENTO IVA: l'incremento dal 21 al 22% dell'aliquota ordinaria è congelato fino al 30 settembre. Per prorogarlo a fine 2013 serve circa 1 miliardo.
- 2ª RATA IMU E SERVICE TAX: per cancellare anche la rata di dicembre dell'Imu servono altri 2,4 miliardi. L'accordo politico c'era ma non si è ancora iniziato a discutere su dove reperire le risorse. Peraltro resta ancora tutta da definire la nuova Service Tax comunale.
- LEGGE DI STABILITA': il governo la deve presentare entro il 15 ottobre.
- DELEGA FISCALE: la delega fiscale dovrebbe avere un percorso 'sprint' dopo la lentezza dell'iter registrato nella scorsa legislatura. Ci sarebbe, infatti, un accordo tra i partiti e tra Camera e Senato per chiudere in fretta e dare al governo la possibilità di proporre subito i decreti delegati (in prima fila la riforma del catasto, ma anche la revisione di tax expenditures (agevolazioni fiscali) e incentivi alle imprese in chiave reperimento risorse per gli altri interventi). Bisognerà vedere come l'intesa a procedere reggerà alle fibrillazioni politiche.
- DL FARE 2 E 'DESTINAZIONE ITALIA': potrebbero invece non vedere proprio la luce il decreto 'Fare 2', atteso soprattutto per il taglio al costo dell'energia, e il programma 'Destinazione Italia', annunciato per fine settembre, con facilitazioni per gli investitori esteri da un lato e un grande piano di dismissioni dall'altro.
«Tutti gli indicatori spingono il Paese a continuare nella direzione delle riforme» commenta Berlino Tazza, presidente della confederazione Sistema Commercio e Impresa. «Per la prima volta dopo tanto tempo si è parlato di “luce” alla fine del tunnel, nonostante la forza esile della ripresa italiana. I rischi al ribasso naturalmente crescono dato il clima politicamente instabile che si sta determinando e gli investitori si bloccano dinnanzi alle ipotesi di investimenti trovandosi a fare i conti con le preoccupazioni per l’incertezza politica. In questo delicato momento - conclude Tazza - serve dare al Governo, senza indugio, l’opportunità di continuare su questa strada per proseguire e chiudere il lavoro ben avviato ma, ahimè, ancora in fase embrionale».
Nella foto: Palazzo Chigi, sede del Governo italiano. Nel riquadro in basso a destra: Berlino Tazza, Presidente della Confederazione Sistema Commercio e Impresa.