SISTEMA IMPRESA
17-01-2022
Ristrutturare debito delle aziende con la prassi UNI/PdR 82 voluta dalla confederazione
Tazza all'incontro presso la Camera dei Deputati: “Diamo ossigeno alle Pmi. Ora più opportunità”
Salvare le imprese che, a causa della crisi, si sono esposte ad un eccesso di indebitamento. Definire una modalità sicura e trasparente per affrontare le situazioni debitorie delle Pmi fornendo una strategia di rilancio fondata sulle politiche attive. Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa, è intervenuto nell’incontro sul tema delle strategie per superare le difficoltà debitorie delle Pmi. Tazza, all’evento che si è svolto presso la Camera dei Deputati lo scorso dicembre e al quale hanno partecipato il senatore Maurizio Gasparri e l’onorevole Roberto Cataldi membro della Commissione Giustizia della Camera, ha presentato la prassi di riferimento UNI/PdR 82 denominata ‘Linee guida per la definizione delle attività riguardanti la composizione della crisi da sovraindebitamento e i rapporti con gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC)’.
Tra i relatori anche Maurizio Mirri, responsabile Politiche Attive di G-Group, la prima multinazionale italiana del lavoro e una delle principali realtà a livello mondiale nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro che opera in 57 Paesi tra Europa, America, Asia e Africa attraverso 500 filiali e con un fatturato complessivo superiore ai 2 miliardi di euro.
Il documento della prassi è stato redatto da UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione e descrive il processo che caratterizza le attività riguardanti la composizione della crisi definendo ogni fase di analisi documentale, tecnico-giuridica e formale rispetto alla gestione dei rapporti con gli Organismi di Composizione della Crisi.
“La UNI/PdR 82 – ha spiegato il presidente Tazza - descrive il processo che caratterizza le attività riguardanti la composizione della crisi. La finalità è uniformare l'applicazione della disciplina agevolando la confidenza dei professionisti in modo che possa essere utilizzata sempre più come strumento finalizzato a sbloccare posizioni di sofferenza che, se correttamente e tempestivamente gestite, possono generare ripartenze proficue. Il nostro lavoro ha voluto ripristinare una condizione di dignità da parte dei molti imprenditori titolari di micro e piccole imprese che, in questo periodo, stanno vivendo una situazione veramente difficile sul piano creditizio e della liquidità. Era evidente che bisogna operare per fornire soluzioni inedite e più efficaci così da impedire che l’assenza di ricavi e profitti prodotti dall’ennesima crisi, la più dura e inaspettata degli ultimi anni, potesse spalancare un baratro sociale azzerando la capacità imprenditoriale di numerosi operatori che si trovano a fronteggiare un calo straordinario e prolungato della domanda”.
La prassi identifica le differenti fasi che caratterizzano le attività riguardanti: la composizione della crisi da sovraindebitamento, la procedura di costituzione degli organismi di composizione e gli elementi per la formazione del profilo professionale. Con riferimento all'attività svolta per la composizione della crisi da sovraindebitamento il documento di UNI affronta in modo dettagliato l'accordo di composizione della crisi, il piano del consumatore, la liquidazione del patrimonio, l'esdebitazione ossia la liberazione dai debiti che comporta la inesigibilità dei crediti rimasti insoddisfatti nell'ambito di una procedura concorsuale che prevede la liquidazione dei beni.
La prassi, secondo il presidente di Sistema Impresa Asvicom alla guida anche della federazione lombarda e della confederazione nazionale, è intervenuta a fare chiarezza in merito ad una distinzione fondamentale che riguarda sia gli aspetti finanziari-creditizi sia gli aspetti connessi all’economia reale e alla gestione concreta dell’attività imprenditoriale. La crisi da sovraindebitamento è da riferirsi ad una situazione di squilibrio tra gli impegni assunti e il patrimonio immediatamente liquidabile.
“Siamo nell’ambito di una crisi – spiega Tazza - che mette in difficoltà l’azienda in relazione alla sua possibilità di rispondere alle proprie obbligazioni secondo le tempistiche stabilite. È importante notare come il quadro non sia riconducibile al concetto ordinario di insolvenza che invece manifesta una incapacità ormai conclamata e definitiva. Nel nostro caso l’impresa affronta una fase di squilibrio finanziario che riguarda il presente o il futuro più prossimo scontando una discrepanza tra liquidità e passività in una logica di breve periodo. La situazione, quindi, è ancora modificabile e risolvibile in presenza di procedure adeguati e strumenti idonei. È fondamentale poter disporre di linee guida oggettive e trasparenti per evitare strumentalizzazioni da parte di soggetti con finalità esclusivamente speculative”.
La confederazione Sistema Impresa ha promosso la Prassi di riferimento con l'obbiettivo di fornire linee guida per sostenere i privati, i piccoli imprenditori, i professionisti e le imprese agricole.
“Le realtà produttive e professionali – commenta il presidente Tazza - devono essere messe nelle condizioni di poter gestire la dinamica cruciale del sovraindebitamento in un regime di chiarezza e sostenibilità. La prassi di riferimento è stata individuata e pubblicata anche con il nostro contribuito in un contesto caratterizzato dall’emergenza sanitaria da Covid-19. La pandemia ha inciso negativamente sulla vita delle aziende fino ad inficiare gli aspetti più immediatamente operativi oltre che i livelli occupazionali. Si tratta di circostanze ideali per la proliferazione di soggetti che nell'ambito del credito possono fornire soluzioni apparentemente facili ma, nella sostanza, troppo onerose e dai profili illeciti. Con la prassi di riferimento tutti i soggetti comprese le istituzioni potranno beneficiare di indicazioni sicure e trasparenti per proteggere gli attori economici che versano in una situazione di fragilità finanziaria e che, finalmente, potranno seguire chiare prescrizioni rendendo la delicata gestione del debito compatibile con le logiche più virtuose dell'attività e della cultura d'impresa”.
La presenza di un colosso dell’intermediazione nell’ambito della domanda e offerta di lavoro come G-Group ha sottolineato l’importanza del documento per il mondo imprenditoriale e per tutte le tematiche connesse alla tenuta occupazionale. “Ringrazio le figure istituzionali ed il dottor Mirri – conclude Tazza - che hanno voluto presenziare dando un segnale di forte attenzione per un argomento che ha spinto Sistema Impresa a scendere direttamente in campo per creare condizioni di vantaggio soprattutto per le Pmi che non possono essere lasciate sole davanti ad una crisi che ha colpito duramente settori con i quali la nostra confederazione intrattiene rapporti proficui e strutturali. Il mio pensiero, per esempio, va ai piccoli me medi imprenditori del terziario, del commercio, del turismo e dei trasporti che hanno visto anni o decenni di onesto e operoso lavoro spazzati via dalla pandemia. Ora possiamo contare su linee guida chiare ed oggettive per i privati, i piccoli imprenditori, i professionisti e le aziende. L’intervento di una realtà autorevole come G-Group ha impresso all’iniziativa una portata ancora più efficace, estesa e autorevole”.