martedì 03 dicembre 2024

SISTEMA IMPRESA

15-10-2020

Fondo Fass, più vantaggi per aziende e dipendenti

Il Fondo Fass ottiene l’iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari. Il presidente Codeluppi: “In due anni cresciuti molto nelle aree più avanzate del Paese. Il merito è della struttura e dell’alleanza con Unisalute”. L'intervista




Il Fondo Fass, il fondo di assistenza integrativa nato da Sistema Impresa e Confsal, ha ottenuto il via libera dal Ministero della Salute per iscriversi all’Anagrafe dei fondi sanitari.

 

Il Fondo Fass opera prevalentemente nel settore terziario anche se l’adesione è aperta alle aziende di ogni dimensione e specializzazione produttiva. In due anni ha raggiunto tutti gli obbiettivi richiesti dal progetto originario di una start-up che punta a coinvolgere 20mila lavoratori in tre anni. All’Anagrafe possono avere accesso i fondi sanitari integrativi del servizio sanitario nazionale o gli enti, le casse e le società di mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale. Ma soprattutto, ed è questo il vantaggio più rilevante per le imprese e i dipendenti, l’iscrizione all’Anagrafe del Ministero permette di beneficiare di importanti agevolazioni fiscali da parte delle aziende e dei lavoratori.

 

Una tappa decisiva come sottolinea il presidente Vittorio Codeluppi: “L’istruttoria ha avuto un esito positivo e si tratta, oggettivamente, di un punto di approdo indispensabile per il nostro percorso di crescita che dimostra la solidità del progetto inaugurato e voluto dalle parti sociali, la competenza e l’impegno della nostra struttura, l’efficacia della nostra alleanza con Unisalute. Tutti elementi che ci hanno consentito di costruire un nuovo fondo sanitario integrativo destinato ad affermarsi in un mercato saturo e complesso. Oggi possiamo fornire un servizio ancora più utile ed efficiente estendendo alle aziende iscritte e ai loro dipendenti i vantaggi contributivi e fiscali autorizzati dalla normativa in vigore”.

 

 

Quali sono i vantaggi per l’azienda? 

“I vantaggi sono rilevanti per entrambi gli attori coinvolti nel rapporto di lavoro, l’impresa e i dipendenti. È un connubio virtuoso dal quale discende il ruolo centrale dell’assistenza sanitaria integrativa per incentivare e realizzare nel modo più capillare e tangibile le politiche di welfare aziendale. Se ci concentriamo sugli aspetti positivi che interessano segnatamente il datore di lavoro, dal punto di vista contributivo, in riferimento al costo dei programmi sanitari, di vita e degli infortuni il versamento all’Inps si riduce al 10%. Un onere che si qualifica come un contributo di solidarietà e che sostituisce l’aliquota prevista dalla contribuzione ordinaria. Per quanto riguarda l’aspetto fiscale i costi sono deducibili dal reddito d’impresa”.

 

 

E il dipendente che cosa guadagna?

“Anche per il dipendente viene prescritto un trattamento di vantaggio. La contribuzione è già stata assolta con il versamento da parte dell’azienda del contributo di solidarietà. Sul piano fiscale i versamenti indirizzati ad un fondo sanitario integrativo non concorrono a formare il reddito imponibile fino a 3.615,20 euro. È un regime che viene concesso dal legislatore unicamente per i contributi versati dal datore di lavoro alle casse o agli enti aventi un fine esclusivamente assistenziale”.

 

 

Che cosa prevede l’iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari?

“Naturalmente esistono degli obblighi per i fondi che intendono ottenere l’iscrizione all’Anagrafe conquistando simultaneamente l’obbiettivo di garantire agli iscritti i vantaggi in ambito fiscale e contributivo. Il più stringente riguarda la stesura di un nomenclatore che definisce tariffe e prestazioni nell’ambito socio-sanitario. Nel nostro caso, in collaborazione con Unisalute, dalla nostra struttura è stato condotto un percorso di approfondimento e di redazione che ha consentito di elaborare un catalogo estremamente aggiornato, competitivo e valido per tutti i comparti. A ciò si aggiunge la quota del 20% delle risorse che deve essere destinata a sostenere una serie di attività rivolte all’assistenza di persone non autosufficienti o temporaneamente inabili a causa di malattie o infortuni. Il Fondo Fass ha onorato gli impegni richiesti e, grazie al lavoro svolto in merito all’individuazione di un nomenclatore che ha beneficiato di un’ottima risposta, in due anni abbiamo dato seguito con successo al progetto di un fondo start up diventando un punto di riferimento per migliaia di aziende e lavoratori”.

 

 

In quali territori operate e quali sono le prospettive?

“Siamo attivi in tutto il territorio nazionale anche se abbiamo tracciato un percorso di crescita che ha come interlocutore privilegiato il mondo produttivo del Nord Ovest. Il momento è critico per il Paese a causa della pandemia che ha fortemente indebolito alcuni settori ma è proprio rendendo praticabile l’offerta di nuovi servizi e benefit che si può rinsaldare il patto tra datori di lavoro e lavoratori ottenendo la coesione e l’unità d’intenti che rappresentano un fattore imprescindibile per superare la fase dell’emergenza. Questa è la nostra missione e vogliamo dare il massimo contributo per la ripartenza del Paese”.

 

 

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