giovedì 21 novembre 2024

SISTEMA IMPRESA

10-02-2020

Bonus facciate, detrazione al 90% delle spese sostenute

Tra gli interventi anche la manutenzione ordinaria. Tazza: «Segnale positivo per contribuenti e aziende. L’edilizia deve risollevarsi»




L’agevolazione del bonus facciate consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 per interventi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

 

In particolare, si tratta delle zone A e B individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici: la prima include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi; la seconda, invece, include le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.

 

Se i lavori di rifacimento della facciata, quando non sono di sola pulitura o tinteggiatura esterna, riguardano interventi che influiscono dal punto di vista termico o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, è richiesto che siano soddisfatti i requisiti di cui al decreto Mise 26 giugno 2015 (“Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”) e quelli, relativi ai valori di trasmittanza termica, indicati alla tabella 2 allegata al decreto Mise 11 marzo 2008. In queste ipotesi, l’ENEA effettuerà controlli sulla sussistenza dei necessari presupposti, secondo le procedure e modalità stabilite dal decreto interministeriale 11 maggio 2018.

 

Si applicano le disposizioni del decreto Mef n. 41/1998, ossia il regolamento in materia di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia.

 

«Si tratta di una misura molo utile sia per i contribuenti sia per le imprese del settore edilizio che stanno vivendo un lungo periodo di affanno e che necessitano di azioni di sostegno che possano avere un effetto positivo sul piano del fatturato e sul piano occupazionale» commenta il presidente di Sistema Impresa Berlino Tazza. «Riteniamo positivo il fatto che gli interventi siano relativi alla manutenzione ordinaria coinvolgendo ogni genere di tipologia abitativa: edifici, appartamenti, condomini, ville. La detrazione del 90% spetta solo alle zone urbane di categoria A o B premiando i contesti a carattere storico, artistico e ambientale che molto spesso rappresentano il vero punto di forza sul piano dell’attrattiva commerciale e turistica. Ma non si tratta di un intervento elitario dal momento che la detrazione interesserà anche le zone in cui la superficie coperta da edifici esistenti non è inferiore al 12,5%. La misura si unisce alle altre agevolazioni relative ai lavori in casa: bonus ristrutturazioni, bonus mobili, ecobonus, sismabonus. È un pacchetto che non solo va confermata in futuro ma richiede un ampliamento delle risorse individuando nella fase preventiva le coperture adeguate».

 

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