sabato 23 novembre 2024

SISTEMA IMPRESA

09-05-2019

Ispettorato Nazionale del Lavoro: valgono anche i CCNL senza la "Triplice"

Tazza, Sistema Impresa: «Una battaglia che ci ha visto impegnati per anni. Alla fine ha trionfato la libertà sindacale»




Nei giorni scorsi l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha diramato l'attesa circolare n 7/2019 con la quale viene precisato che anche i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sottoscritti da sigle sindacali diverse dalla "Triplice" (CGIL, CISL, UIL) sono legittimi, validi e pertanto pienamente applicabili.

Una vittoria per Sistema Impresa che, con Confsal, è sottoscrittrice per discussione di CCNL in diversi settori che spaziano dal mondo dei dipendenti somministrati delle ApL al Terziario e Turimo, Colf e Badanti, cooperative sociali e multiservizi fino al Metalmeccanico PMI. «Trionfa la libertà sindacale» spiega il presidente Berlino Tazza. «Una circolare che pone fine alla diatriba sorta con la precedente circolare 3/2018 per la quale la nostra confederazione, insieme ad altre importanti sigle datoriali e sindacali, ha caparbiamente condotto una dialettica ferrata affinchè le fossero riconosciuti indiscutibili diritti».

Abbiamo voluto approfondire con il presidente Tazza questo importante affermazione.

 

 

Presidente, perché è così importante per Sistema Impresa la nuova circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro? 

La circolare 7/2019 fornisce precisazioni sulla corretta applicazione dei CCNL e sulla circolare 3/2018 dello stesso Ispettorato Nazionale del Lavoro. In particolare stabilisce che le imprese aderenti a Sistema Impresa – e a qualsiasi altra associazione datoriale – possono applicare anche i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro da loro sottoscritti con un partner sindacale differente da CIGL CISL E UIL, nel nostro caso la Confsal, purchè vi sia il “rispetto” degli “accordi e dei contratti collettivi stipulati da organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale” riguardo a trattamenti economici e normativi equivalenti o superiori a quelli previsti da tali contratti.

Con questa importante puntualizzazione si supera la circolare 3/2018 emanata precedente da INL che pareva assegnare una sorta di "esclusiva" della contrattazione collettiva alla Triplice sindacale, attribuendo ai CCNL siglati da CGIL, CISL, UIL lo status di "maggiormente rappresentativi" per definizione. Una clausola che Sistema Impresa ha sempre combattutto in nome dell’art.39 della Costituzione che garantisce la libertà sindacale pur riconscendo, al tempo stesso, l’indiscutibilità dell’art. 36 della Costituzione che assicura l’equa retribuzione.

 

 

Una circolare emanata anche grazie ai diversi incontri che Sistema Impresa ha promosso presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro stesso… 

Una battaglia che sosteniamo da anni, antecendente la circolare 3/2018. Già nel 2015 ci siamo fatti promotori di una campagna che sostenesse il principio di equità a garanzia della libertà sindacale, supportati anche dall’autorevole parere del professor avvocato Franco Carinci,  uno dei più importanti giuslavoristi italiani, già professore di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna. Un passaggio che abbiamo ritenuto fondamentale proprio perché abbiamo avvertito da parte dei consulenti del lavoro delle resistenze nel consigliare alle imprese l’applicazione dei nostri contratti benchè fossero convenienti e, in molti casi migliorativi, per i dipendenti. Lo stesso Carinci, nel parere, sostiene che “i contratti collettivi sottoscritti da associazioni non comparativamemnte più rappresentative siano di norma pienamente legittimi ed efficaci rispetto agli iscritti alle associazioni medesime in forza della libertà di organizzazione sindacale” e rinforza l’affermazione aggiungendo “dal momento che la Corte ritiene che sono i trattamenti economici complessivi minimi a dover essere osservati perché integranti la retribuzione proporzionata,  i contratti collettivi stipulati da associazioni non comparativamnete rappresentative che rispettano o addirittura migliorano tali trattamenti economici complessivi minimi, allora risultano perfettamente in linea”.

 

 

Poi però la circolare INL 3/2018 ha, di fatto, gettato il panico nelle aziende che applicavano i vostri contratti. Come si è mossa Sistema Impresa in seguito? 

Sistema Impresa ha fatto squadra con altre associazioni datoriali, sottoposto la questione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e richiesto un incontro con Leonardo Alestra, direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che ci ha accolti a dicembre 2018 e a cui abbiamo manifestato le nostre ragoni. In più occasioni successive abbiamo ribadito la nostra posizione in nome del nostro diritto di libertà sindacale. Dalla nostra parte anche la sentenza n.80/2019 del Tribunale di Pavia ha ribadito inequivocabilmente la maggiore rappresentatività comparativa della Confsal, con la quale abbiamo sottoscritto tutti i nostri CCNL, e la sentenza del 20 febbraio 2019, n. 4951 della Corte di Cassazione che è tornata sul concetto di rispetto dei parametri economici stabiliti nei CCNL siglati nei vari settori dalle sigle sindacali comparativamente più rappresentative  affermando, in sintesi, non che i CCNL siglati da Associazioni comparativamente maggiormente rappresentative siano da osservarsi in toto anche dai non iscritti bensì che solo i trattamenti economici complessivi minimi lo debbano essere, perché integranti la retribuzione proporzionata e sufficiente di cui all’art.36 Cost.

La circolare 7/2019 rappresenta dunque per noi una vittoria fondamentale e, seppur abbia letteralmente gettato nel panico territori e aziende che applicano i nostri contratti nonostante la poena legittimità limitandone l’attività e la nostra operatività,  diventa un nuovo punto da cui ripartire.

 

 

Perché per un’impresa è conveniente poter sottoscrivere un vostro CCNL? 

Il principio alla base è sempre il medesimo: la libertà di poter operare, nel rispetto della legge, secondo quanto l’imprenditore ritiene più opportuno.

Detto questo, dall’applicazione dei nostri CCNL le imprese hanno dei vantaggi, a partire dai servizi offerti dal nostro sistema della bilaterialità – Ebiten (ente bilaterale) e Formazienda (fondo paritetico per la formazione continua), efficienti ed efficaci, studiati ed organizzati per facilitare la crescita e l’aggiornamento delle imprese.

Le aziende che si rivolgono a Sistema Impresa possono decidere di sottoscrivere CCNL di secondo livello che, di norma, non hanno limite di numeri di dipendenti e che quindi possono essere sottoscritti anche da micro e piccole imprese, target medio dei nostri associati oltre che, naturalmente, la fetta più consistente del tessuto economico italiano. La contrattazione di prossimità permette loro di fruire di benefici normativi, contributivi e fiscali derivanti sia dalla previsione di premi di produzione, dall’applicazione di piani di welfare e dalla formazione 4.0, per citarne solo alcuni.

Per cercare di limitare i costi delle imprese aderenti, abbiamo rinunciato a trattenute di natura contrattuale – ad esempio l’assistenza contrattuale; abbiamo individuato Ebiten come ente bilaterale di tutti i CCNL sottoscritti per evitare altre spese da imputare ad ulteriori organi; cerchiamo costantemente di mantenere bassi i costi di gestione in modo da fornire più servizi alle imprese anche in una logica mutualistica; infine abbiamo puntato su strumenti di flessibilità in entrata e in uscita del mondo del lavoro.

 

 

Quali sono gli obiettivi futuri? 

Sistema Impresa vuole rafforzare la tutela sindacale nei confronti delle imprese e di tutte quelle Federazioni di settore, aderenti al nostro sistema associativo,  che hanno la necessità di dare risposte concrete ai vari comparti che rappresentano (ad esempio Fai - Trasporto Persone, Assodel - Federazione dei Distretti dell’Elettronica, Ddomia – associazione nazionale datori di lavoro domestico, Sistema Cooperativo, per citarne alcuni).

Dal punto di vista contrattuale vorremmo aprirci a nuove federazioni per sottoscrivere contratti di settore che siano realmente in grado di creare adeguate condizioni ai dipendenti e opportunità di sviluppo efficaci alle imprese.

Il primo obiettivo risiede dunque nella “potabilità” dei nostri CCNL nel pieno rispetto di quanto previsto dalla legge. Per garantire contratti al passo con i tempi e adeguati ai repentini sviluppi normativi intendiamo dare enfasi alle collaborazioni, già in essere, con con istituti pubblici (CNEL), privati (IPSOA) e con le principali software house italiane.

La contrattazione è in continua evoluzione, è una materia viva che deve poter abbracciare il futuro e, al contempo, inglobare quegli aspetti tecnici garanzia di progresso per le imprese.

In quest’ottica, riteniamo di poter contribuire alla crescita del sistema produttivo italiano e, conseguentemente, allo sviluppo socio economico del nostro Paese.

 




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