SISTEMA IMPRESA
02-05-2019
«Con la Confsal, aperta al dialogo, sottoscriveremo il patto per lo sviluppo»
Enrico Zucchi, segretario di Sistema Impresa, nel suo intervento alla manifestazione Confsal del1° Maggio a Napoli: «Sistema Impresa è qui per festeggiare con voi il lavoro che c’è ed il lavoro che ancora non è stato creato»
“Patto sociale per lo sviluppo, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro e trasformazione della paga minima in salario garantito”.
Questi i temi che sono stati al centro della seconda manifestazione organizzata in occasione del 1° Maggio, in Piazza del Plebiscito a Napoli, dalla Confsal, la quarta confederazione sindacale italiana, quella autonoma.
L’iniziativa della Confsal ha registrato, anche quest’anno, una grandissima partecipazione, con oltre 20mila persone intervenute in piazza da tutte le regioni italiane.
La Confsal ha lanciato in piazza il Patto sociale per lo sviluppo che coinvolga tutti gli attori del sistema – Paese, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro pubblico e quello privato, stimolare la crescita economica e far ripartire l’occupazione, attraverso politiche a misura della persona e a misura dell’impresa.
Margiotta ha ribadito le sue critiche al reddito di cittadinanza, che si è rivelato «una misura valida sul fronte del contrasto alla povertà, ma del tutto inappropriata sul lato del sostegno all’occupazione. La proposta della Confsal è quella di lavorare a una vera e propria fabbrica delle competenze, focalizzata sulla formazione delle professionalità maggiormente richieste dalle imprese».
Per quanto riguarda il salario minimo, il segretario Confsal sostiene che a tutti i lavoratori va garantito un salario minimo il cui importo però è quello stabilito dai contratti collettivi nazionali di riferimento.
Alla provocazione lanciata dal segretario della Cgil, Margiotta risponde NO al sindacato unico e rilancia la sfida per la costituzione di un fronte unitario del lavoro che persegue obbiettivi comuni, fermo restando l’autonomia e l’indipendenza di pensiero di ciascuna organizzazione sindacale.
Sistema Impresa ha accettato con entusiasmo l’invito a partecipare ed a intervenire alla Festa dei Lavoratori organizzata dalla Confsal. Per la Confederazione è intervnuto Enrico Zucchi, segretario di Sistema Impresa che, sul palco di piazza Plebiscito, ha dichiarato:
«La visione storico antropologica della festa dei lavoratori la incardina agli albori come prerogativa dei lavoratori dipendenti pubblici o privati per celebrare le battaglie e le vittorie sui capitalisti per le 8 ore lavorative; alla giornata del lavoro partecipavano anche tutte le articolazioni politiche della sinistra; poi i destinatari della festa diventarono anche i disoccupati e le persone in cerca di lavoro e la presenza massiccia dei partiti cominciava a presentare qualche momento di precarietà; successivamente si aggregarono e diventarono centrali anche e soprattutto i giovani ed i movimenti politici furono ancor meno presenti; oggi la Confsal apre la Festa dei lavoratori anche alle organizzazioni datoriali; eccoci, nel rispetto di una festa dedicata ai lavoratori, consapevoli che non si possono e non si devono creare commistioni tra datori di lavoro e lavoratori siamo qui ed interveniamo sui contenuti perché li condividiamo; e li condividiamo con la Confsal aperta al dialogo e con la quale presto sottoscriveremo il Patto Sociale per lo sviluppo.
La rappresentatività di Sistema Impresa è diffusa nelle micro imprese; e in queste aziende non si respira la spaccatura tra il capitalista ed il lavoratore dipendente; commercianti, artigiani, agricoltori e loro dipendenti spesso sono uniti da uno stesso destino; molte volte condividono gioie; a volte condividono incertezze; il rapporto che si crea in azienda non si basa sulla rendita di cui il piccolo imprenditore può avvantaggiarsi rispetto al lavoro del dipendente ma sulla qualità del lavoro che viene svolto.
Con la Confsal Sistema Impresa ha trovato il dialogo; con la Confsal Sistema Impresa ha trovato interlocutori che vanno oltre gli steccati ideologici anacronistici; con la Confsal Sistema Impresa stringe patti sociali; con la Confsal Sistema Impresa darà impulso al lavoro nel nostro meraviglioso paese.
Non ci arrendiamo al ribaltamento di prospettiva che ravviva il dibattito di questa festa: dalle celebrazioni per il lavoro di tutti alla memoria del lavoro che non c’è.
Negli ultimi 15 anni il mondo del lavoro ha vissuto 11 riforme; i governi sono intervenuti molto ma con alterne fortune, e la situazione oggi è ancor più preoccupante di ieri.
Con il reddito di cittadinanza e Quota 100 in questa legislatura ci si è avviati verso una concezione della società che affronta il rapporto tra persona e lavoro dal punto di vista del non lavoro, del lavoro che non c’è.
Sul lavoro che c’è è evidente la concezione deteriore della flessibilità dei rapporti di lavoro che si è tradotta nel decreto Dignità la cui ratio risiede nell’equiparazione tra lavoro a tempo determinato o in somministrazione e sfruttamento dei lavoratori.
Ora l’agenda politica parrebbe concentrata nel determinare la dimensione del lavoro solo come relazione economica misurata in termini di salario, di orario di lavoro e di costo dimenticando il dualismo sul quale si muove il mercato del lavoro italiano: pubblico/privato, dipendenti/autonomi, Nord/Sud, Maschio/Femmina, Giovane/Vecchio, lavoratori qualificati e ben retribuiti e lavoratori poveri.
La soluzione a parte degli interrogativi può venire da Sistema Impresa, Confsal e altri corpi intermedi che garantiscono i principi costituzionalmente garantiti del pluralismo e della rappresentanza.
Sistema Impresa è qui per festeggiare con tutti voi il lavoro che c’è ed il lavoro che ancora non è stato creato e insieme a Confsal possiamo costruire.
Buon 1° maggio a tutti!»