SISTEMA IMPRESA
01-02-2019
Sistema Impresa punta sul welfare sanitario
Sistema Impresa e Confsal costituiscono un Fondo sanitario che coinvolge le imprese aderenti. Tazza: «Un ulteriore servizio a favore di imprese e lavoratori»
ROMA – Lo scorso 25 gennaio 2019 è stato sottoscritto l'accordo interconfederale per la costituzione del fondo di assistenza sanitaria integrativa Sistema Impresa – Confsal, denominato F.AS.S, un ulteriore servizio a favore di imprese e lavoratori riconducibili al sistema di rappresentanza delle parti sociali. Di questa importante opportunità per le aziende abbiamo parlato con Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa.
Presidente, cos’è un Fondo di assistenza sanitaria integrativa?
I fondi di assistenza sanitaria integrativa sono enti, associazioni, società di mutuo soccorso, regolarmente iscritti all’anagrafe dei fondi sanitari, istituita dal Ministero della Salute con decreto ministeriale 31 marzo 2008 che integrano o sostituiscono le prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche. Il tema Fondo sanitario integrativo è ben noto in alcuni Paesi, ad esempio negli Stati Uniti dove non esiste un sistema sanitario nazionale interamente pubblico e dove è prassi rivolgersi ad un fondo privato. In Italia, dove invece il sistema sanitario è pubblico, non si ha una cultura approfondita in merito tanto è vero che milioni di italiani aderiscono già ad un fondo integrativo ma non usufruiscono dei benefici che da questo ne derivano. Anche in Italia, infatti, è possibile aderire ad un fondo privato pur continuando ad usufruire normalmente dei servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale. Lo può fare sia il singolo cittadino sia l’impresa e i relativi dipendenti ricavandone vantaggi e benefici.
Perché un’impresa dovrebbe aderire ad un Fondo di assistenza sanitaria?
Benché in Italia abbiamo la fortuna di disporre di un servizio sanitario nazionale che eroga prestazioni mediche gratuite a tutti, è altresì dimostrato che le liste di attese per ricoveri, analisi e visite mediche sono lunghissime. Per questa ragione, spesso ci rivolgiamo a strutture private. L’assistenza sanitaria integrativa interviene proprio in questi casi, offrendo una copertura totale o parziale delle spese sostenute per fruire di queste prestazioni mediche.
Perché quindi Sistema Impresa si è posta l’obiettivo della sanità integrativa?
Il servizio sanitario nazionale costa poco meno di 120 miliardi di euro all’anno. Considerato che la popolazione italiana invecchia prima delle altre è normale ipotizzare che tale sistema possa un giorno o l’altro collassare. Ecco perché molte imprese si stanno già muovendo nella direzione della sanità integrativa. Anche alcune aziende aderenti al nostro sistema associativo, generalmente di medie e grandi dimensioni, ci hanno evidenziato che autonomamente hanno messo in piedi sistemi di sanità complementare in grado di migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti riducendone lo stress e aumentandone la produttività. Anche per questa ragione, ci è dunque sembrato naturale siglare l’accordo interconfederale che sancisce la nascita del nostro Fondo di assistenza sanitaria integrativa così da permettere anche alle micro e piccole imprese di beneficiare di tali opportunità.
Quali sono i vantaggi economici e gli aspetti fiscali per l’impresa e per il lavoratore nell’aderire ad un Fondo sanitario integrativo?
Dal punto di vista contributivo, l’azienda che aderisce a un Fondo dovrà versare agli enti preposti (INPS) solamente il 10% a titolo di contributo di solidarietà, anziché l’aliquota prevista dalla contribuzione ordinaria nel caso di forma diretta (polizza assicurativa stipulata dall’azienda). Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, inoltre, tali costi sono deducibili dal reddito d’impresa in entrambi i casi.
Per quanto riguarda il dipendente, la contribuzione è già stata assolta con il versamento da parte dell’azienda del contributo di solidarietà. In caso contrario (forma diretta) il benefit sarebbe soggetto a contribuzione previdenziale ordinaria.
Diverso è il discorso fiscale in quanto, la maggior parte delle somme percepite dal lavoratore a titolo di benefit nel periodo d’imposta, e quindi anche i programmi assistenziali, concorrono alla formazione del reddito e sono pertanto imponibili in ogni caso.
Godono di trattamento fiscale agevolato, ovvero non concorrono a formare reddito i contributi di assistenza sanitaria versati ad una Cassa di assistenza, fino a € 3.615,20
In riferimento alle categorie parificate ai dipendenti sono assimilati al reddito da lavoro dipendente anche i redditi da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa applicati ai membri del consiglio di amministrazione o all’amministratore unico, pertanto ai fini fiscali si applicano gli stessi criteri in capo al dipendente.
Quali sono, di norma, i servizi offerti dal Fondo di assistenza sanitaria integrativa?
Generalmente sono contemplate con rimborso totale o parziale le prestazioni inerenti alla maternità (visite di controllo ostetrico ginecologiche, controlli ostetrici, visita anestesiologica, ecografie, analisi di laboratorio clinico, accertamenti specialistici finalizzati al monitoraggio della gravidanza e dello sviluppo del feto e indagini genetiche), le visite specialistiche, le prestazioni di diagnostica e terapia (come ad esempio gli esami del sangue, i prelievi microbiologici, l’elettrocardiogramma, l’ecografia), le spese sostenute per l’acquisto di lenti e occhiali per difetti visivi, la fisioterapia, la riabilitazione ortopedica e le prestazioni mediche relative ad un soggetto in condizione di invalidità.
Quindi Sistema Impresa ha dato il via all’iter per costituire un proprio Fondo di assistenza sanitaria integrativa?
Esattamente. Con l’Accordo Interconfederale siglato il 25 gennaio tra Sistema Impresa e Consal, abbiamo dato il via all’iter di costituzione del F.AS.S. – Fondo di assistenza Sanitario del nostro sistema di rappresentanza. Ciò significa che tutte le imprese ed i lavoratori che applicano i CCNL di lavoro sottoscritti da Confsal e Sistema Impresa e dalle rispettive federazioni di settore potranno usufruire dei benefit del fondo sanitario integrativo. Non solo. Il Fondo, che sarà in grado di dare le stesse prestazioni che erogano i principali Fondi su scala nazionale nei vari settori, aprirà le adesioni anche a tutte le aziende e ai relativi dipendenti che, pur non applicando i nostri CCNL, rientrano nel nostro sistema di rappresentanza e desiderano comunque aderire per poter beneficiare delle prestazioni offerte.
Un’opportunità per il commercio di vicinato, negozi che di norma hanno pochi dipendenti?
Esatto. Anche i negozi di abbigliamento con due commesse, i pubblici esercizi con cinque dipendenti, le agenzie viaggio o di servizi del terziario potranno aderire al Fondo se lo riterranno opportuno e anche se non hanno sottoscritto i nostri CCNL. Vantaggi che normalmente forniscono le medie imprese o i grandi brand. In questo modo anche i dipendenti e i titolari dei negozi di vicinato potranno avere un rimborso su dentista, spese mediche legate alla maternità, visite e riabilitazione. Un’opportunità anche per i fornitori di servizi che potranno sottoscrivere delle convezioni proprio con il nostro Fondo.
Anche il Fondo di assistenza sanitario può essere letto come una forma di welfare ?
Lo è a tutti gli effetti. Rientra nel welfare sanitario. Il welfare sanitario si riferisce all’insieme di forme di assistenza sanitaria volte a prendersi cura della salute delle persone. Esistono due categorie: il welfare sanitario pubblico e privato. Quando il welfare sanitario privato è messo a disposizione dal datore di lavoro rientra nella categoria del welfare aziendale e viene denominato welfare sanitario aziendale.
poiché le parti sociali – che costituiscono il fondo – di fatto erogano prestazioni di welfare contrattuale che completa il trattamento economico e normativo del lavoratore.