SISTEMA IMPRESA
30-11-2018
SI Lombardia. «Più risorse ai centri storici»
Fontana: «Le associazioni di categoria facciano da ponte tra Regione e imprese». Mattinzoli: «Ogni settore del commercio deve poter competere ad armi pari». Tazza: «Sistema Impresa Lombardia pronta a cogliere opportunità e a replicare lo stesso mod
MILANO – La cerimonia del riconoscimento di “Storiche attività” a 133 botteghe della Lombardia è stata l’occasione per ribadire il ruolo cruciale dei negozi nei centri storici e per fare il punto sullo stato del commercio. Una categoria policroma, in cui e–commerce e grande distribuzione la fanno da padroni a discapito dei negozi di vicinato. Una tendenza che Regione Lombardia cerca di equilibrare. «È nostra intenzione valorizzare al massimo il comparto» ha commentato Alessandro Mattinzoli, assessore allo Sviluppo economico. «Vogliamo creare un sistema equo per il commercio regionale, un sistema in cui tutti gli attori in campo possano esistere con le stesse possibilità. È chiaro che non si può bloccare l’avanzata delle “major” ma vorremmo fornire anche alle piccole botteghe, patrimonio economico e sociale delle nostre città, gli strumenti per competere ad armi pari». Come? Valorizzando i Distretti Urbani del Commercio, destinando risorse economiche ai piccoli imprenditori che innovano, investono, ristrutturano le loro botteghe, proponendo bandi a chi resiste sul mercato tanto competitivo e alle amministrazioni comunali che decidono di dare nuova veste ai salotti dei loro centri. «E le associazioni di categoria giocheranno un ruolo determinante» ha ribadito Attilio Fontana, Governatore di Regione Lombardia. «Se ne è abbondantemente parlato anche ai Tavoli dello Sviluppo» conferma Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa Lombardia che non solo ha colto positivamente la volontà regionale dando la disponibilità dell’associazione a continuare a seguire le candidature, ma ha anche rilanciato proponendo, con i comuni dei territori, una strategia simile a quella regionale per mettere risorse a disposizione degli esercizi locali.
Presidente, quindi la volontà di Regione Lombardia è quella di investire nuove risorse nei centri storici delle nostre città?
Una volontà in più occasioni ribadita dall’assessore Mattinzoli sia durante la cerimonia di consegna delle “Storiche Attività” della settimana scorsa, sia nei diversi incontri tenuti in Regione Lombardia con le categorie economiche presenti. Parlo del Patto per lo sviluppo regionale e del Tavolo per la competitività delle imprese lombarde.
D’altra parte Regione Lombardia ha tracciato il metodo costituendo, ormai 10 anni fa, i Distretti Urbani del Commercio, composti da amministrazione comunale e categorie economiche, proprio per avere chiari i fabbisogni dei diversi territori e metter loro a disposizione risorse da destinare allo sviluppo dei centri urbani. Nel tempo Regione ha emanato bandi per consentire alle imprese di mettersi in sicurezza, di ristrutturare palazzi e stabili nei centri, di migliorare servizi e attività, di investire in nuove tecnologie. Nel solco del percorso già tracciato, Regione sceglie di investire ulteriori risorse sui centri storici, auspicando in un miglioramento delle performance dei Distretti e in un dialogo sempre più pro attivo con le associazioni di categoria. Regione prevede nuove forme di bandi calati sulle concrete esigenze degli imprenditori e ipotizza di valorizzare maggiormente anche la “Attività Storiche”. L’idea è quella di creare un sistema del commercio equilibrato.
Perché c’è disequilibrio?
Direi che grande distribuzione ed e-commerce si dividono la fetta più consistente del comparto. I negozi di vicinato soffrono terribilmente i competitor che godono di vantaggi indiscussi: i centri commerciali hanno parcheggi comodi e di prossimità, offrono al cliente servizi di ogni genere e non dipendono dalle condizioni atmosferiche; la rete ha poche regole e infinite possibilità di vendere ovunque a prezzi stracciati. Come più volte ribadito, sarebbe assurdo pensare di poter fare la guerra ai due principali attori ed impensabile credere di poterli eliminare dal mercato. Al contrario, occorre abbracciare quella fetta di consumatori che trova nei negozi di vicinato la modalità di acquisto più gradita. Esistono clienti che prediligono lo shopping all’aria aperta, il consiglio prezioso del commerciante esperto, quattro chiacchiere con il titolare. Occorre proporre prodotti e servizi di alta qualità, servirsi di strategie simili ai competitor ma calate nella propria realtà. Serve contrapporre all’asettico shopping in rete, al delirante acquisto nel centro commerciale, la proposta tradizionale e rassicurante dei negozi di vicinato.
Una consapevolezza che ha anche Regione Lombardia?
Regione Lombardia ha chiaro questo concetto, si fa promotrice di eccellenze e garante della tradizione come sinonimo di qualità e per questo cerca di creare nuove opportunità ai negozi di vicinato che considera un “bene prezioso”. Durante la cerimonia di consegna di “Storiche Attività” sia l’assessore Mattinzoli che il direttore Mora, così come lo stesso presidente Fontana, hanno ribadito il ruolo determinante delle botteghe nei centri storici, anche dal punto di vista sociale. Non potrebbe essere diversamente dal momento che agli imprenditori meritevoli è stata dedicata l’intera giornata . Una vera e propria festa fatta per onorare i loro impegni, i loro sacrifici e il servizio che tutt’oggi, nonostante le innumerevoli difficoltà del comparto, continuano a svolgere.
Lei stesso ha definito il metodo di regione Lombardia “ineccepibile”. Si riferisce solo all’albo dei negozi storici?
Non solo. Il metodo dei Distretti Urbani del Commercio ritengo sia quello vincente. I DUC, là dove attivi e convocati con regolarità, mostrano risultati notevoli e tengono vivo il dialogo tra attori interessati allo sviluppo socio economico delle città. Il metodo di mettere a disposizione risorse per le realtà più meritevoli ritengo sia determinante per creare competitività tra imprenditori e tra amministrazioni poiché ci si stimola vicendevolmente a fare sempre meglio per sé e per il proprio territorio. Per questo mi sono fatto promotore di un incontro con le amministrazioni comunali interessate ad aprire un dialogo con le associazioni di categoria e le attività dei comuni stessi affinché si pensi di replicare la formula regionale calandola sulle singole realtà.
Ci spiega meglio?
Le amministrazioni comunali potrebbero mettere a disposizione del commercio risorse e premialità al fine di valorizzare i negozi di vicinato del proprio territorio, ravvivare la competizione e la voglia di mettersi in gioco dei singoli imprenditori, oltre che valorizzare chi, da anni, svolge una funzione di presidio sociale importante. Molti titolari di attività sono infatti esempi per tutti noi perché certificano uno spirito di servizio alla comunità che andrebbe portato a modello poiché creano sviluppo, posti di lavoro e fungono da luogo di aggregazione.
Si riferisce ai Negozi Storici?
Si, ma non solo. Indubbiamente i negozi storici hanno un valore inestimabile: da più di 50 anni molti imprenditori oltre ad offrire qualità ed eccellenza, contribuiscono a mantenere vivi i centri storici: rappresentano luoghi di incontro, contribuiscono a rallentare il processo di desertificazione, rendono più sicure le nostre città perché ben frequentate.
Ma le formule con cui si possono aiutare i negozi di vicinato e quindi i centri storici possono essere diverse purché il metodo – che ha dato ottimi risultati – sia simile a quello di Regione Lombardia.
Le risorse e le esigenze cambiano da territorio a territorio ma il concetto resta il medesimo: insieme troviamo modi e mezzi per valorizzare ciò che di bello abbiamo e che vogliamo preservare.
Sistema Impresa Lombardia in questi anni ha accompagnato i titolari di molte attività nell’iter di candidatura per entrare a far parte del prestigioso albo regionale dei negozi storici e ricevere il riconoscimento. Molte delle attività che abbiamo proposto e accompagnato hanno sede in piccoli paesi. Spesso la loro eccellente e particolare cucina attrae visitatori e turisti da fuori provincia, da tutta la Regione. Ritengo che attività come queste, oltre a contribuire a diffondere la tradizionale culinaria locale, fungano da richiamo e partecipino al processo di promozione dell’intero territorio.
A tal proposito Sistema Impresa Lombardia è sempre molto attenta alla candidatura e valorizza ancora di più questo riconoscimento.
Lo riteniamo importante. E’ un attestato di merito per questi professionisti ed è anche uno strumento di marketing territoriale per tutta la nostra provincia. Asvicom ha uno staff dedicato a questo tipo di attività, ha riservato una sezione del proprio sito all’argomento e accompagna gli imprenditori qualificati sia nell’iter di candidatura sia nella fase successiva: quella di promozione del premio ricevuto. Ogni anno accompagniamo con un pulman organizzato i titolari delle attività a Milano per ritirare l’attestato di Regione Lombardia, invitiamo la stampa a partecipare all’evento, produciamo materiale video per promuoverne il successo e forniamo loro una targa da esporre nei negozi.
Insomma, i nostri territori possiedono “materiale” per essere attrattivi e ricettivi. Si tratta di coordinarsi, promuovere e valorizzare ciò che possediamo individuando anche strategie di sviluppo all’avanguardia, che guardino al futuro. Sistema impresa Lombardia auspica nell’adesione di istituzioni e privati interessati a dare una chance in più ai nostri bei centri.