martedì 16 luglio 2024

SISTEMA IMPRESA

16-12-2016

Azienda Agricola Carioni, eccellenza del made in Italy

Intervista al CEO Tommaso Carioni, imprenditore lungimirante che ha saputo trasformare la piccola azienda famigliare in un eccellenza italiana puntando su qualità, export e innovazione. Il supporto di Sistema Impresa e dei suoi strumenti è importante pe




Un percorso, quello dell’imprenditore agricolo Tommaso Carioni che diventa simbolico: la cultura del saper fare, la cura per la qualità dei prodotti, la vocazione del piccolo imprenditore italiano a curare ogni dettaglio della sua impresa. Caratteristiche tipiche dei comparti produttivi del nostro Paese che, in questo caso, hanno permesso all’Azienda Agricola Carioni di raggiungere risultati degni di nota e di diventare un esempio nel settore in Italia e nel mondo.

Una storia, quella dell’allora caseificio Carioni, che risale al 1920 anno in cui nasce l’azienda agricola a Trescore Cremasco, un piccolo paese in provincia di Cremona che confina con la provincia di Bergamo.

Un percorso lungo e impegnativo per l’Azienda che attraversa il secolo scorso e tutti i cambiamenti che hanno investito l’agroalimentare in questi anni.

 

Tommaso, quando cambia il passo della sua Azienda?

La prima piccola svolta avviene negli anni '60 con la seconda generazione, rappresentata da mio padre, Francesco Carioni. In quegli anni è stata incrementata la coltivazione dei terreni con la produzione di ortaggi e l’allevamento di bovini da latte. Negli anni 2000 con i miei fratelli, Mario e Tiziana , fondiamo l’Azienda Agricola Eredi Carioni.

 

E il vero cambiamento?

La grande svolta, in realtà, avviene nel 2015 quando, con il lancio della ‘Carioni Food & Health’. Il nostro obiettivo è quello di realizzare prodotti e sviluppare attività che promuovano sempre più il gusto abbinato alla salute. Una strategia che esprime al meglio la nostra vocazione del Made in Italy agroalimentare e che incontra subito successo a livello nazionale. Dopo aver ricevuto numerosi premi, aver partecipato ad importanti manifestazioni e essere stati ospiti di molte trasmissioni televisive abbiamo deciso di partecipare ad Expo perché il tema era proprio in linea con la nostra filosofia di sviluppo aziendale. La presenza ad Expo ci ha consentito di diventare fornitori ufficiali di McDonald's Italia. Oggi abbiamo deciso di puntare molto sull’internazionalizzazione, e abbiamo già contatti avviati con Australia, Asia e Stati Uniti.

 

La sua storia rappresenta un po’ uno stimolo per tutte quelle realtà imprenditoriali locali che avrebbero molto da mostrare ma che spesso non hanno mezzi e risorse per farlo. Quanto conta il supporto di una confederazione come Sistema Impresa nella sua storia e per le idee di sviluppo che ha in mente per il futuro?

Assolutamente determinante. Al di là delle importanti consulenze tecniche, il sistema associativo è dotato di tutti quegli strumenti operativi che possono rivelarsi fondamentali per l’imprenditore. Non potrebbe un’impresa esportare la qualità dei sui prodotti se non avesse le risorse per farlo. Non potrebbe innovarsi se non aggiornasse costantemente il personale sui processi di produzione. Non potrebbe accedere alle opportunità offerte da comuni, regioni, camere di commercio e fondazioni se non ci fosse un interlocutore capace di intercettare le domande imprenditoriali e equilibrarle in un ottica di sviluppo territoriale. Far parte di un Sistema associativo come Sistema Impresa è per tutti questi aspetti decisivo.

 

L’agroalimentare rappresenta un settore sul quale il sistema Paese può senz’altro puntare per competere in Europa e non solo. Cosa ci dice a riguardo?

Quella dell’agricoltura italiana è una situazione difficile. Difficile perché la domanda interna è satura, difficile perché occorre una regolamentazione della produzione lattiera poiché, in assenza di regole, il mercato italiano è stato invaso dall’estero, determinando l’abbassamento del prezzo della materia prima e mettendo in seria difficoltà gli stessi agricoltori. Tuttavia, credo che la specializzazione delle nostre aziende sia la chiave di volta per questa situazione. Girando per lavoro ho avuto l’opportunità di dialogare con addetti del settore di altri Paesi, con distributori, con chef. Tutti vorrebbero i nostri prodotti. Dobbiamo fare in modo che per noi imprenditori tutto sia più semplice e far in modo che per chi è interessato ad avere i nostri prodotti sia più conveniente. Per farlo occorre un cambio di mentalità e ritornare ad avere fiducia in chi, come Sistema Impresa, sa come avviare questo percorso. Solo così le nostre imprese saranno veramente competitive e finalmente riconosciute per quello che valgono.

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