martedì 16 luglio 2024

22-04-2020

Regione Lombardia, dalla Cigd ai 3,4 miliardi per il rilancio

Tazza: «Strategia efficace e condivisa»




La Lombardia è la Regione più colpita dal Convid 19, una delle prime ad aver messo in campo misure straordinarie per contrastare l’emergenza sia a livello di sicurezza sia a livello economico.

Sistema Impresa Lombardia ha dato il proprio contributo.

«Le misure varate dal governo regionale rispecchiano, nella prima fase dell’emergenza, le necessità più urgenti del sistema produttivo lombardo » commenta Berlino Tazza. «La seconda fase, quella del rilancio dell’economia regionale, si sta sviluppando giorno per giorno. La Regione dialoga con i sindaci, i corpi intermedi,  e le parti sociali. Riteniamo questo approccio un metodo virtuoso capace di fare sintesi sulle reali esigenze del sistema produttivo lombardo»

 

 

IL PATTO PER LO SVILUPPO

 

Lo strumento con il quale Regione Lombardia dialoga con i territori per mettere in campo misure economiche adeguate alle esigenze è il Patto per lo Sviluppo, il partenariato economico – sociale costituito dalla governance politico- istituzionale regionale e dai soggetti sottoscrittori quindi da organizzazioni economiche, sindacali, professionali e sociali.

Sistema Impresa Lombardia partecipa al Patto per lo sviluppo.

Ognuno, secondo il proprio ruolo e nell’autonomia delle proprie competenze e prerogative, ha assunto il reciproco impegno a cooperare e ad agire sinergicamente per azioni condivise sulle politiche regionali e sugli atti di programmazione più significativi anche in tema di emergenza sanitaria.

Il Patto per lo sviluppo, sin dalle prime ore dell’emergenza sanitaria, si è messo la lavoro al fine di contenere (inizialmente) e supportare (in seguito) le conseguenze dell’arresto e del successivo fermo delle attività produttive.

 

«Già alla fine di febbraio – spiega Berlino Tazza – insieme alle altre parti sociali, abbiamo siglato l’accordo per mitigare gli effetti economici derivanti dell’emergenza sanitaria in cui erano contenute le ipotesi di intervento di aiuto e di stanziamento delle risorse. Nello specifico avevamo previsto strumenti di integrazione al reddito per i dipendenti che non beneficiavano usualmente di prestazioni quali la Cigo; avevamo sottolineato la necessità di garantire la tutela dei lavoratori autonomi, degli artigiani e dei commercianti; avevamo previsto la necessità di continuare le attività lavorative, dove possibile, con la modalità smart working per assicurare la continuità aziendale. Il documento era stato inviato al governo nazionale. Chiaramente in questa prima fase le misure di sostegno erano prioritarie per le aziende con residenza nelle zone rosse ma tenevano già conto di dare supporto a tutte le imprese che a causa delle conseguenze del Coronavirus avevano subito cali di fatturato e della domanda».

 

«La vera urgenza è stata da subito il raggiungimento dell'Accordo quadro sui criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga e all’indennità per lavoratori autonomi in Lombardia. Il documento è stato condiviso da Regione Lombardia e le parti sociali lombarde per l’attuazione del decreto-legge 9/2020 e del decreto legge 18/2020. Nell’ Accordo erano state elencate le condizioni per l’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga (quali datori di lavoro possono accedere e quali sono i lavoratori beneficiari), le regole comuni per le tipologie di intervento e le modalità di presentazione della domanda. La domanda è stata aperta a fine marzo e potevano fare la domanda tutti i datori di lavoro del settore privato privi di altre tutele e che quindi non potevano accedere ad altri ammortizzatori sociali. Dai dati Inps, la platea stimata è di circa 400.000 lavoratori».

 

 

SMART WORKING

 

«Sempre all’interno del Patto per lo sviluppo – continua Tazza - ci siamo fatti promotori di iniziative a supporto delle imprese lombarde che intendevano e intendono continuare l’attività lavorativa con modalità smart working».

Regione Lombardia il 2 aprile ha pubblicato un bando destinato alle imprese interessate a portare avanti lo smart working come modello organizzativo che consente una maggiore flessibilità per quanto riguarda il luogo e i tempi di lavoro.  L’Avviso è rivolto ai datori di lavoro, iscritti alla Camera di Commercio con almeno 3 dipendenti e riguarda servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale ma anche l’acquisto di “strumenti tecnologici” per l’attuazione del piano di smart working.

 

 

NEGOZI A CASA TUA

 

«Sempre dalla partnership con Regione Lombardia – continua Tazza -  ci siamo fatti promotori, attraverso le articolazioni territoriali, di promuovere la campagna NEGOZIACASATUA per incentivare i nostri associati ad utilizzare il delivery come mezzo per continuare a lavorare».

 

 

LA FASE 2 E IL RILANCIO DELL’ECONOMIA

 

Ora si pensa alla fase 2. La Giunta Lombarda ha deliberato un Piano straordinario di investimenti del valore di 3 miliardi, di cui 400 milioni già per quest’anno, per i sindaci, per i Comuni e le Province Lombarde.  Risorse agli enti locali, che sanno guardare alle esigenze della propria comunità, significa dare loro la possibilità di realizzare opere che faranno lavorare le micro, piccole e medie imprese, gli artigiani, le cooperative lombarde. In allegato il PDF con la distribuzione delle risorse per Comune.

 

«Un vero e proprio piano Marshall da 3 miliardi in  settori cruciali – commenta Tazza - emersi dal confronto all’interno del  Patto per lo sviluppo: sanità, infrastrutture, viabilità, sviluppo sostenibile, digitalizzazione. Assi strategici che, nel breve periodo, permetteranno di far ripartire l’economia Lombarda ma che sul lungo termine consentiranno alla regione di dotarsi di strutture cruciali per lo sviluppo di tutta la Regione». 

 




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