martedì 16 luglio 2024

01-04-2020

Campania, Pmi della ristorazione: «Sì alle consegne a domicilio o si chiude per sempre»

La proposta del consigliere regionale Zinzi condivisa dalle piccole imprese del settore. Tazza: «Salvaguardare indotto e condizioni di sicurezza è un obbiettivo possibile»




La ristorazione campana è in ginocchio. Gli effetti del COVID-19, e alcune delle misure restrittive imposte a livello regionale per frenare il contagio, rischiano di compromettere il futuro di un settore strategico che finora ha garantito ampi margini di sviluppo e una privata capacità di creare posti di lavoro.

 

Appare utile fin da subito, ai fini della tenuta di un settore decisivo del Pil campano, la proposta del consigliere regionale Gianpiero Zinzi che è stata valorizzata da rinomati esperti del food e che si muove nella direzione di riavviare quanto prima i servizi del delivery ossia della consegna domiciliare del cibo cucinato.

 

«L’ordinanza n.25 con la quale il Presidente De Luca vieta il delivery va modificata lasciando ai titolari delle attività di ristorazione l’autonomia di decidere se fare ricorso, come accade altrove in Italia, in piena sicurezza al servizio di consegna del cibo cucinato». Cosi il consigliere regionale Gianpiero Zinzi che prosegue spiegando come il ripristino del delivery in realtà consenta di innescare un effetto positivo su una intera filiera che oggi rimane bloccata mettendo a rischio soprattutto i bilanci delle piccole imprese.

 

Continua Zinzi: «C’è tutto un mondo che ruota attorno all’attività di ristorazione, non ci sono solo i riders. Penso alle famiglie che trovano sostentamento dal lavoro di pizzerie, pasticcerie, pub, ma anche ai produttori di materie prime, ai caseifici e agli allevatori di bufale che hanno visto ridurre la domanda di latte e dei suoi derivati. Ci sono poi persone che per un motivo o per un altro non riescono a cucinare autonomamente, trovando negli ultimi tempi nella consegna del cibo cucinato un punto di riferimento. Comprensibili e giuste le ordinanze che limitano gli assembramenti, ma consentire in Campania, in piena sicurezza, il delivery di prodotti di ristorazione è una decisione di buonsenso: non metterà a rischio la salute dei cittadini e darà respiro a tanti commercianti e produttori, specie a ridosso del periodo di Pasqua».

 

Una proposta, quella del consigliere regionale, che Sistema Impresa si sente di appoggiare proprio alla luce delle tante richieste pervenute dalle Pmi associate.

 

«In Campania il settore della ristorazione - dichiara il presidente nazionale di Sistema Impresa Berlino Tazza - è in grandissima sofferenza e noi raccogliamo quotidianamente i segnali allarmati degli imprenditori. La situazione è insostenibile. Le modalità di reazione che finora sono stato messo in campo sono inedite e molteplici: chi lavora nei segmenti di assoluta eccellenza sta facendo addirittura ricorso ai Dining Bond per fidelizzare i clienti e contestualmente maturare ricavi per non interrompere in modo definitivo l’attività. E’ una soluzione interessante che può essere mutuata trattandosi di una pagamento anticipato on line per una cena che verrà consumata in una data a scelta nei prossimi mesi. La possibilità di riaprire il settore della ristorazione può essere “ingegnerizzata” con un protocollo specifico coinvolgendo anche il food delivery che può rappresentare una strategia in grado di rianimare complessivamente il settore tutelando l’indotto in tutta la sua estensione. Mi sembra dunque una proposta, quella del consigliere Giampiero Zinzi, realisticamente perseguibile per non far morire le micro e piccole aziende della ristorazione. Tutto questo, naturalmente, deve essere svolto in condizioni di assoluta sicurezza per gli addetti. Un obbiettivo che può essere raggiunto anche in presenza di controlli che non spaventano gli imprenditori e che devono essere realizzati nel modo più idoneo».

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